COMUNICATO
Fanno un deserto, e lo chiamano fare un giornale nuovo "
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I
dirigenti del Messaggero, dopo aver lanciato faraonicamente appena
pochi mesi fa, il nuovo formato del giornale - sbandierato come
grandiosa e coraggiosa opera di rilancio - hanno poi presentato alle
RSU l'attivazione di una procedura di mobilità ex I. 223 per i
poligrafici, quasi come ci si trovasse in un'azienda sull'orlo della
chiusura.
Oltre
al metodo schizofrenico impiegato, è il solito stile ricattatorio che
non è in alcun modo accettabile. Non si discute, si intima; non si
cercano soluzioni; si passa alle vie di fatto, senza neanche aver avuto
il tempo di inscenare la benché minima parvenza di dialogo. La più
stolida ottusità, viene ostentata come se fosse indizio di forza,
l'ostinazione cieca è scambiata per fermezza.
La
verità è che sfruttando l'alibi della crisi, si vuole distogliere
l'attenzione dai problemi veri che affliggono questo giornale da sempre:
le relazione sindacali vengono calpestate; le scelte intraprese da
alcuni dirigenti continuano ad essere inadeguate ed insufficienti, e si
prosegue, con la solita poca fantasia, nell'esternalizzazione di lavoro
poligrafico e non. Tutto sottraendo attività al personale del
Messaggero, visto quasi alla stregua di parassiti e non di
professionisti che hanno molto da offrire. Tutto ciò non ha portato in
passato e non porterà alcun risparmio, tanto che si dovrà ricorrere ben
presto a nuovi tagli, rifugiandosi poi nel comodo alibi che la colpa
delle perdite è tutta del quotidiano, cioè di un prodotto ormai vetusto
e "parce sepulto".
E
naturalmente, mentre il numero di dirigenti assunti continua ad essere
esso sì davvero esuberante, e si prosegue ad assumere giornalisti che
faranno Ì poligrafici (e male), si pensa bene di far pagare poi il
salatissimo conto di tutta questa disinvolta gestione delle cose sempre
ai soliti noti.
L'organizzazione
sindacale CUB coglie l'occasione per esprimere la propria piena e
incondizionata solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici del
Messaggero, come alla RSU tutta, impegnata nel Confederazione difficile
compito di difendere posti di lavoro* Appoggeremo ogni forma di lotta
legittima che verrà intrapresa, ci impegneremo a far conoscere la
triste situazione dei lavoratori del Messaggero anche al di fuori delle
quattro mura di via del Tritone, e indiciamo da subito lo stato di
agitazione permanente.
ase
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