domenica 3 febbraio 2013

Il comunicato Cub contro i licenziamenti al Messaggero



COMUNICATO
Fanno un deserto, e lo chiamano fare un giornale nuovo "
I dirigenti del Messaggero, dopo aver lanciato faraonicamente appena pochi mesi fa, il nuovo formato del giornale - sbandierato come grandiosa e corag­giosa opera di rilancio - hanno poi presentato alle RSU l'attivazione di una procedura di mobilità ex I. 223 per i poligrafici, quasi come ci si trovasse in un'azienda sull'orlo della chiusura.
Oltre al metodo schizofrenico impiegato, è il solito stile ricattatorio che non è in alcun modo accettabile. Non si discute, si intima; non si cercano soluzioni; si passa alle vie di fatto, senza neanche aver avuto il tempo di inscenare la benché minima parvenza di dialogo. La più stolida ottusità, viene ostentata come se fosse indizio di forza, l'ostinazione cieca è scambiata per fermezza.
La verità è che sfruttando l'alibi della crisi, si vuole distogliere l'attenzione dai problemi veri che affliggono questo giornale da sempre: le relazione sindacali vengono calpestate; le scelte intraprese da alcuni dirigenti continuano ad essere inadeguate ed insufficienti, e si prosegue, con la solita poca fantasia, nell'esternalizzazione di lavoro poligrafico e non. Tutto sottraendo attività al personale del Messaggero, visto quasi alla stregua di parassiti e non di profes­sionisti che hanno molto da offrire. Tutto ciò non ha portato in passato e non porterà alcun risparmio, tanto che si dovrà ricorrere ben presto a nuovi tagli, rifugiandosi poi nel comodo alibi che la colpa delle perdite è tutta del quoti­diano, cioè di un prodotto ormai vetusto e "parce sepulto".
E naturalmente, mentre il numero di dirigenti assunti continua ad essere esso sì davvero esuberante, e si prosegue ad assumere giornalisti che faranno Ì poli­grafici (e male), si pensa bene di far pagare poi il salatissimo conto di tutta questa disinvolta gestione delle cose sempre ai soliti noti.
L'organizzazione sindacale CUB coglie l'occasione per esprimere la propria piena e incondizionata solidarietà ai lavoratori e alle lavo­ratrici del Messaggero, come alla RSU tutta, impegnata nel Confederazione difficile compito di difendere posti di lavoro* Appoggeremo ogni forma di lotta legittima che verrà intra­presa, ci impegneremo a far conoscere la triste situazione dei lavoratori del Messaggero anche al di fuori delle quat­tro mura di via del Tritone, e indiciamo da subito lo stato di agitazione permanente.
ase





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