domenica 17 febbraio 2013

IS AN HONOURABLE MAN

IS AN HONOURABLE MAN

"...Il male che uno fa, spesso gli sopravvive; il bene spesso resta sepolto con le sue ossa... così sia di Cesare" (WILLIAM SHAKESPEARE - GIULIO CESARE)

Si dice, secondo fonti poco affidabili, che il Direttore Generale, Alvise Zanardi, avrebbe affermato in sede Fieg che i grafici e gli infografici prodotti dal personale interno al Messaggero sono pessimi, che lui possiederebbe un pacco alto non si sa quanto di elaborati contestati, e che bisognerebbe perciò licenziare tutti e affidare il lavoro fuori. 

Ma sicuramente queste affermazioni lui non può averle fatte davvero: è stato frainteso. Egli è come il Bruto di Shakespeare: is an honourable man...è un uomo d'onore

Se infatti fossero state queste le sue esatte parole (e non possiamo davvero crederlo), sarebbe inutile cercare di far rilevare l'ottusità piena di malafede di questa affermazione, o di spiegare che i professionisti che lavorano al Messaggero, vi operano da più di un ventennio e che hanno avuto molti apprezzamenti e riconoscimenti nel corso degli anni. Sarebbe come voler cavare sangue da una rapa (e la metafora della rapa qui appunto si adatterebbe alla perfezione). Ma il DG non può davvero aver detto questo. Egli è infatti un uomo d'onore.

Sarebbe bello però, poter sfidare colui che s'azzardasse a dire cose simili, come anche a provare, carte alla mano, ciò che afferma (ma purtroppo solo la RSU avrebbe la possibilità di parlare - ammesso che con una persona che si atteggia a questo modo si possa discutere - con chi si lancia in queste gravi accuse). Ma, lo ripetiamo, il direttore generale non può assolutamente aver detto ciò. Egli è infatti un uomo d'onore.

Perché la domanda allora sarebbe: che dirigente è mai quello che arriva in un'azienda, senza conoscere nulla della realtà lavorativa di chi vi opera ogni giorno, e comincia a denigrarne ed attaccarne gli impiegati? Ma, appunto, il direttore generale non può assolutamente aver detto ciò. Perché egli è davvero un uomo d'onore

Ognuno fa la sua parte in questo mondo, ognuno recita il suo ruolo, come ci ha insegnato sempre il grande Shakespeare. 

Se un nuovo dirigente arrivato qui al Messaggero perché deve fare "L'eliminatore" s'accomodi pure! Che tiri sempre in ballo la crisi economica e industriale e i costi insostenibili del CCNL dei poligrafici a fronte dei vantaggi del lavoro affidato all'esterno, è un leitmotiv degli editori da anni; e diciamo che ci si può benissimo aspettare che si dica ciò, come ci si aspetta che certi cavalli di battaglia del teatro facciano regolarmente parte del repertorio di qualche guitto.

Ma la gaffe fatta da chi producesse queste affermazioni, sarebbe davvero grossa. Sarebbe un boomerang. Perché il rampante dirigente che avesse pronunciato quelle parole, è come se, implicitamente avesse dato del cretino a chi per anni ha messo dei perfetti incapaci a produrre il giornale. Cioè avrebbe dato del fesso al direttore del personale (che ricopre ancora oggi quel ruolo, e lo ricopre da prima che altri dirigenti arrivassero) e al direttore tecnico (anche esso a capo della struttura da parecchio tempo).

Quindi è come se avesse detto che debbono essere cacciati anche loro perché incapaci. Ma il direttore generale non può assolutamente aver detto ciò. Perché egli è, ricordiamo, un uomo d'onore

Non solo: è come se avesse detto che per anni tutti hanno imbrogliato l'editore, il quale sarebbe un'idiota calzato e vestito, perché in tutto questo tempo non si sarebbe accorto che la grafica del giornale era confezionata in maniera pessima da dei perfetti incompetenti.

In breve, l'ipotetico dirigente che avesse detto quelle parole, avrebbe dato dell'imbecille ai suoi più stretti collaboratori e al suo datore di lavoro.

Ma non solo: è come se avesse affermato che i lettori del Messaggero, che hanno acquistato il giornale in tutti questi anni, sono, nel migliore dei casi, degli sprovveduti, perché hanno pagato per anni per avere un quotidiano prodotto da incompetenti. Ma il direttore generale non può assolutamente aver detto ciò. Perché egli è e rimarrà sempre, un uomo d'onore

Sarebbe infatti evidente che colui che affermasse tutto ciò, non frequenta molto il mondo di internet, che magari poi esalta e da cui afferma di venire. Altrimenti, costui avrebbe letto sui social network e su svariati siti, cosa invece i lettori ed ex lettori del Messaggero pensano dei contenuti e della nuova grafica del Messaggero, prodotta da un art director esterno. E non sono certo commenti generosi.

Ma gli basterebbe perfino solo salire su di un autobus e ascoltare quel che dice la gente. Ma il direttore generale non può assolutamente aver detto tutto ciò. Perché egli è davvero un uomo d'onore.

E sarebbe davvero un peccato che la RSU non desse sufficiente risalto a questi clamorosi autogol, qualora eventualmente si verificassero ad opera di alcuni dirigenti.

Perché far riflettere quelli sulle conseguenze del loro parlare a vanvera, potrebbe procurar loro del sano imbarazzo...forse.

Ma né il Direttore Generale, né alcun altro dirigente possono aver detto cose del genere...perché sono tutti, tutti quanti uomini d'onore...

"SUTOR NE SUPRA CREPIDAM"

 

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