sabato 27 aprile 2013

IL MESSAGGERO DENUNCIA INTIMIDAZIONI, MA A NOI RISULTANO DELLE TESTIMONIANZE INCONGRUENTI. TUTTAVIA SOLIDARIZZIAMO

Salve, è un po' che non ci sentiamo, siamo stati un po' impegnati in altre cose, ma siamo felici di tornare a parlare con voi.

Intanto siamo in 4.666, che non è poco, e sembra che non stiate accennando a diminuire, quindi siamo più che contenti.

Sapete di che parliamo oggi? Di un curioso articolo, uscito il giorno 25 aprile 2013, sulla prima pagina del Messaggero, e firmato da un certo signor Asterisco (o meglio * come risulta dalla firma in calce).

Questo articolo parla di due episodi che sarebbero avvenuti tra sabato 20 e giovedì 25 aprile: due manifestazioni che avrebbero avuto i toni dell'intimidazione, due episodi che, come scrive il signor "Asterisco", " solo "un'incosciente leggerezza derubricherebbe come goliardia e folklore". 

La notizia ha fatto molto scalpore, e non si sono fatti attendere gli attestati di solidarietà : dal segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio Claudio Di Berardino, al presidente della Camera di Commercio di Roma Giancarlo Cremonesi, a diversi esponenti politici: da Paolo Gentiloni (Pd) all'ex sindaco Walter Veltroni, all'attuale primo cittadino Gianni Alemanno, che ha definito in una nota gli episodi "un fatto grave e inaccettabile". "La libertà di stampa va difesa e mai offesa, perché è un diritto inalienabile che ogni paese democratico, moderno e civile ha il dovere di assicurare", ha scritto invece il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti. (sarebbe stato bello che tutti questi signori avessero espresso solidarietà anche ai lavoratori del Messaggero minacciati dai licenziamenti, ma sì sa i politici - e i sindacalisti - talvolta sono un po' distratti).

Per dirla con il Marco Antonio del Giulio Cesare di Shakespeare, "Grave colpa se ciò fosse vero", cioè, se indubbiamente queste contestazioni ci sono state, e se hanno avuto i toni intimidatori denunciati, sono da condannare senza appello e senza giustificazioni.

Non abbiamo certo noi motivo di dubitare della parola dei cronisti del Messaggero.

Ma...e sì perché signori, a noi risulta un ma. Non possiamo dire niente circa la manifestazione di sabato (né di quella davanti l'abitazione di Caltagirone), ma ricordiamo solo che in quei giorni erano in atto le manifestazioni di contestazione sulla elezione del nuovo capo dello stato. Ci risulta, come poi si è ripetuto in seguito, che le manifestazioni siano continuate percorrendo diverse strade di Roma, e quindi anche via del Tritone. 

La domanda è: sicuro che il corteo in questione non era questo e, tra questa gente, c'é stato qualcuno che magari ha gridato qualche sciocco e irresponsabile slogan contro il Messaggero e i Caltagirone? Perché dalle agenzie non risultano altre mobilitazioni se non quelle appunto in occasione dell'elezione del Capo dello Stato. 

Ripetiamo, non stiamo mettendo in dubbio quello che è stato dichiarato, stiamo solo chiedendo chiarimenti ai cronisti del Messaggero: sicuro che si è trattato di un'azione organizzata esclusivamente contro Caltagirone e connotata da gravi toni intimidatori? I Caltagirone, e i cronisti del Messaggero hanno proceduto a denuncia contro ignoti? Perché se ciò che dichiarano è vero - e lo è di certo - consigliamo loro di farlo.

Ma le nostre sono solo supposizioni: noi non eravamo presenti e non possiamo sapere, dunque rinnoviamo anche noi solidarietà ai giornalisti della nota testata romana, contro le minacce. 

Ci risulta tuttavia, per dovere di cronaca, una incongruenza con quanto dichiarato dai cronisti e dal signor Asterisco, e che riguarda la contestazione del 24 aprile:

Alcuni testimoni da noi contattati, che si trovavano a passare in via del Tritone, il giorno 24 aprile nell'ora in cui si presume siano avvenute le contestazioni, affermano di aver visto un piccolo gruppo di protesta, ma che apparteneva ai comitati contro la privatizzazione dell'acqua, non a quelli a favore dell'occupazione delle case (come qualcuno avrebbe affermato), e che non avrebbero usato affatto toni minacciosi o inquietanti: avrebbero solo cantato degli slogan contro Caltagirone, ma assolutamente innocui, accompagnandosi con chitarre. Il tutto sarebbe durato un quarto d'ora massimo.

La domanda è: stiamo parlando della stessa manifestazione? C'é stato un episodio successivo più grave? I nostri testimoni si sbagliano o mentono per qualche interesse?

I dubbi ci sono e ci piacerebbe sottoporli al signor Asterisco. Perché se è grave e imperdonabile intimidire con parole inaccettabili, sarebbe ugualmente grave se qualcuno distorcesse la realtà dei fatti, presentando una eventuale contestazione pacifica come un atto quasi criminale di minaccia.

Sicuramente ci si riferisce ad episodi diversi, e certamente i cronisti del Messaggero hanno ricevuto davvero le intimidazioni denunciate.

Ma, nel nostro piccolo, invitiamo i giornalisti a riferire in futuro su fatti simili, in maniera meno vaga, e con più dovizia di particolari (d'altronde è la regola di base di ogni buon giornalismo), per evitare che, eventuali testimonianze discordanti (in questo caso forse inattendibili) possano far venire dubbi sulla veridicità di quanto dichiarato, anche perché è difficile pensare che un cronista che lavori per un editore contestato, sia totalmente esente da condizionamenti; e dunque è suo dovere mostrare con assoluta inoppugnabilità ciò che afferma.

Quanto ad eventuali gruppi di futuri contestatori, vogliamo loro dire che la contestazione è certo legittima, purché non sfoci nella violenza verbale o peggio, e dunque li invitiamo ad isolare e neutralizzare gli infiltrati facinorosi. 

E, in ultimo, ai contestatori chiediamo di filmare sempre i loro cortei o flash mob (oggi tutti hanno un telefonino che permette di fare ciò), al fine di chiarire inoppugnabilmente come si possano conciliare eventuali dichiarazioni su manifestazioni dal tono violento e testimonianze di gente comune che non risultano compatibili con quelle stesse affermazioni.

Un saluto.