venerdì 22 febbraio 2013

Singolare comportamento del capo del personale

Singolare comportamento del capo del personale oggi. Scende in area di preparazione, cerca la RSU, ma ne trova uno solo e poi trova anche un territoriale. Quindi, con loro e un proto, si intrattiene a discutere dei possibili risvolti della riunione che avverrà Lunedì, stando bene attento però a farsi vedere da tutti i lavoratori e, nei limiti del possibile, a farsi sentire da essi. Non è un po' strano tutto ciò?

Come se non bastasse, pare, sembrerebbe, secondo alcuni testimoni, che abbia detto "Se farete gli scioperi dichiarati si chiuderanno tutti i possibili margini di trattativa".

Una minaccia? E in modo che venisse sentita dai lavoratori? Da quando in qua si conversa, anche informalmente di questioni sindacali davanti a tutti?

E la frase sugli scioperi? Serve ad incutere paura a noi, o ad esorcizzare la loro? Per loro noi siamo già persone morte che camminano. Chi ha davvero paura degli scioperi?

E un piano serio, da parte loro? C'è o non c'è, oltre le minacce? Perché come andrà a finire venerdì dipende anche da loro, o no?

Sarebbe forse meglio che la RSU, dicesse al capo del personale che questi comportamenti non sono opportuni: si discute nelle sedi preposte e con la RSU.

Qui ci vogliono atterrire con il loro sterile repertorio.

Non permettiamo che trasformino la loro paura nella nostra. Se non ci sono aperture è meglio che non convochino tavoli di trattativa. 

IL PUNTO NON E': SE C'E' LO SCIOPERO SUL PIATTO; ALLORA NON C'E' PIU' TRATTATIVA. MA SEMMAI E' IL CONTRARIO: SE NON C'E' LA TRATTATIVA (VERA) SUL PIATTO E SE CONTINUANO AD ESSERCI I LICENZIAMENTI, CI SONO GLI SCIOPERI.

PUNTO.

Non gli diamo anche la nostra dignità e la nostra intelligenza. SONO LORO CHE DEVONO CONTINUARE AD AVERE PAURA, E NE HANNO!!!

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