giovedì 20 giugno 2013

Pagina Facebook esuberi Corriere Adriatico

Sostenete e fate sostenere con un "Mi piace" la pagina Facebook dei poligrafici del Corriere Adriatico che lottano contro i licenziamenti e visitate il loro blog.

https://www.facebook.com/minimo.esuberi

A PROPOSITO DI NOI…

http://noesuberiviaberti.wordpress.com/2013/06/14/a-proposito-di-noi/


A PROPOSITO DI NOI…

Ora vi raccontiamo la storia delle vicende accadute e che stanno accadendo all'interno del giornale in via Berti ad Ancona.

Siamo un gruppo di poligrafici che si occupano del giornale da circa 25 anni con alti e bassi come in tutti i posti di lavoro.

Due anni dopo una riforma grafica (nuovo progetto grafico del giornale) con l'impegno di tutte le forze poligrafiche disponibili, e la nostra collaborazione per l'esternalizzazione della stampa, l'azienda ha presentato un piano di ristrutturazione individuando esuberi quantificati in 6 unità, di cui 5 in prestampa e 1 in diffusione.

Premettiamo che precedentemente c'erano stati altri piani di ristrutturazione, in genere uno ogni 2 anni.

Dopo una faticosa trattativa, nel 2011 si è arrivati all'attuazione di un contratto di solidarietà della durata di due anni con l'accordo di un rinnovo dello stesso di altri due anni, per dare la possibilità di andare in prepensionamento alle "persone" (non unità!) considerate eccedenti. Sottolineiamo che questi esuberi sono stati individuati dall'azienda in base alla loro anzianità professionali in quanto pensionabili e non per effettive esigenze produttive.

Nel frattempo, un dipendente è stato licenziato per motivi che non stiamo ora ad elencare, ed attualmente l'organico nell'area prestampa, diffusione ed amministrazione è composto da un totale di 22 lavoratori che hanno dai 40 ai 55 anni.

Per dimostrare la buona volontà dei poligrafici c'è da considerare che, oltre alla partecipazione attiva alla suddetta riforma grafica, è stato elaborato un flusso di lavoro degli infografici con programmi dedicati, su iniziativa di alcuni, per far risparmiare l'azienda e quindi far lavorare le persone all'interno piuttosto che servirsi totalmente da aziende esterne.

Nel nuovo piano di ristrutturazione aziendale del 2013, è previsto l'esubero di 13 lavoratori nei reparti di preparazione, diffusione ed amministrazione.

Sinceramente ci chiediamo se effettivamente la crisi ha una responsabilità nella situazione in cui ci troviamo oppure se c'è la volontà di far pagare solamente ai lavoratori le scelte aziendali sbagliate che hanno causato perdita di copie e carichi pubblicitari, annullando "uno ad uno" i punti di forza che caratterizzavano questo giornale, come la conoscenza del territorio, le pagine sugli sport minori, le agevolazioni per i pensionati, il controllo della rete di vendita, la capillarità nel territorio ed altro ancora.

Il quotidiano è l'unica testata delle Marche con più di 150 anni di storia e dunque uno dei più antichi giornali d'Italia: un patrimonio in gran parte disperso e poco valorizzato.

L'azienda infatti, due anni fa ha iniziato un percorso che prevedeva la digitalizzazione dell'archivio della testata che va dal 1860 a oggi, in quanto prezioso elemento storico e culturale a livello regionale e nazionale, come testimoniato da richieste quotidiane da parte di storici per poterlo visionare. Ad oggi in progetto non è stato realizzato.

In occasione del 150°anniversario della testata, tutti i lavoratori hanno partecipato attivamente senza mai tirarsi indietro alla realizzazione dell'evento e alla creazione di un museo tematico sulla storia del quotidiano delle Marche.

Ciò che rende più difficile da accettare questa situazione è che da alcuni giorni in via Berti si sta verificando uno strano fenomeno:

con una trattativa sindacale in essere in cui si prevedono 13 esuberi, come stabilito dalla procedura di mobilità già attivata, quasi tutte le lavorazioni di competenza dei poligrafici, che fino ad un mese fa venivano eseguite dagli stessi, ora sono passate alla redazione. Le lavorazioni come infografici, master, carico pagine ed altre cose sono eseguite dai redattori, in barba allo stato di agitazione proclamato, quasi come fatto ad arte per dimostrare che alcune figure professionali non sono necessarie e prepararsi in posizione di vantaggio alla trattativa.

Vogliamo infine ricordare che il lavoro del poligrafico richiede una dedizione ed un impegno non comune, in quanto il quotidiano esce nelle edicole tutti i giorni e richiede una presenza notturna comprese anche molte festività.

Di questo se ne dovrà tenere pur conto.

Aggiungiamo infine una nota polemico-filosofica:

per certe persone "ir" responsabili è più importante la vita delle "macchine" che delle persone, a discapito della qualità, in un organo di informazione che dovrebbe essere fatto "dalla gente per la gente".

No Esuberi a Via Berti (Corriere Adriatico)

Potete conoscere la storia degli esuberi di via Berti, sede del Corriere Adriatico, presso questo indirizzo:

http://noesuberiviaberti.wordpress.com/

sabato 1 giugno 2013

Stai sereno e licenzia di meno


Keep Calm and don't dismiss


Contro i fucili puntati dei licenziamenti


No ai licenziamenti


No ai licenziamenti al Corriere Adriatico


Corriere Adriatico: mobilità per 13 poligrafici

Caltagirone licenzia ancora...

ANCONA – Stato di agitazione dei lavoratori poligrafici del Corriere Adriatico, dopo che la Società Corriere Adriatico ha comunicato alla Rsa e alle organizzazioni territoriali "l'attivazione della procedura di mobilità per il licenziamento di 13 lavoratori poligrafici, su un organico totale di 22 unità, coinvolgendo tutte le aree di produzione, amministrazione e diffusione".
Lo rende noto un comunicato delle segreterie territoriali di Fistel-Cisl e Slc-Cgil.
'"Oggi – si legge nella nota – si è svolta l'assemblea dei lavoratori poligrafici, che, vista la gravità delle decisioni adottate, senza precedenti in questo gruppo editoriale, respinge tale procedura e denuncia l'atteggiamento dell'azienda soprattutto in assenza di un piano di rilancio e di sviluppo della testata".
I sindacati hanno richiesto "l'attivazione immediata di un confronto nazionale in sede Fieg per trovare misure non traumatiche a livello occupazionale. Inoltre le maestranze hanno dato mandato alle rappresentanze sindacali di dare visibilità alla vertenza coinvolgendo le istituzioni locali e regionali". (Ansa)