martedì 19 febbraio 2013

LEADER E CANDIDATO PREMIER Casini Pierferdinando (Udc)



LEADER E CANDIDATO PREMIER

Casini Pierferdinando (Udc)
Anagrafe Nato a Bologna il 3 dicembre 1955. Curriculum Laurea in Giurisprudenza; dirigente di azienda; consigliere comunale De a Bologna nel 1980; doroteo, braccio destro prima di Antonio Bisaglia e poi di Arnaldo Forlani; parlamentare dal 1983; dopo Tangentopoli, nel 1994 fonda il Ccd con Mastella e si allea con Berlusconi; nel 2001 è presidente della Camera, nel 2002 il Ccd si fonde con il Cdu di Buttigliene nell'Udc, di cui Casini diventa il leader nazionale; nel 2008 rompe con Berlusconi, dopo aver rifiutato di sciogliersi nel Popolo della Libertà e decide di correre da solo alle elezioni; 7 legislature (1983, 1987, 1992, 1994, 1996, 2001,2006).
Soprannome El carugnin de Turatòri (U. Bossi), Pierfurby (R. D'Agostino), Piercasinando, Azzurro Caltagirone (B. Grillo).
Segni particolari Quand'era portavoce di Forlani, e gli italiani spasimavano per Mani Pulite, si sperticava in elogi alla magistratura, inseguendo poi Di Pietro fino almeno al 1995:
Noi siamo in uno Stato di diritto e quindi rispettiamo l'autonomia della magistratura e aspettiamo la fine di questi processi. Un partito serio più che pensare a complotti pensa a cambiare le strutture, a fare autocritica ed esami di coscienza («il Giornale», 24gennaio 1993). Caro Di Pietro, i tuoi articoli (...) rivelano passione civile e senso dell'opinione pubblica e mi inducono a darti un caloroso e rispettoso «benvenuto» (...) Ho trovato nelle tue parole qualche assonanza con lo sforzo che anche noi stiamo facendo per moderare i toni della contesa e per superare le derive ideologiche che costituiscono il retaggio di un tempo andato. Il mio benvenuto, perciò, è ancora più caloroso. Da parte mia ti esprimo consenso soprattutto per il tuo rifiuto «della politica urlata, insultata, violentata» (...) L'insieme delle tue considerazioni vale a segnalare quanto sia indispensabile un lavoro comune per riportare lo scontro politico su binari meno estremizzati e rissosi. Spero sia l'inizio di un percorso. Noi del Ccd lo abbiamo avviato da tempo. Se è lo stesso, ci incontreremo. Se sarà diverso, vale almeno la constatazione di esserci trovati in sintonia oggi su quello che l'interesse generale richiede {lettera aperta a Di Pietro, «La Stampa», 24 marzo 1995).
Spero che Di Pietro in politica contribuisca a saldare il rapporto incrinato tra l'opinione pubblica e i suoi rappresentanti («La Stampa», 4 aprile 1995).
Per Di Pietro ci vuole un ruolo di primo piano nell'alleanza di centro-destra, la sua collocazione più naturale. Dovrebbe essere uno dei leader della coalizione» {14 aprile 1995). Sostenitore della famiglia tradizionale secondo i dettami di Santa Romana Chiesa, al punto da presenziare al Family Day nel 2007, Casini è sposato in prime nozze con Roberta Lubich (due figlie: Maria Carolina e Benedetta); ma poi divorzia, chiede l'annullamento alla Sacra Rota e si fidanza con Azzurra Caltagirone, che nel 2004 gli dà la terza figlia, Caterina. Il 27 ottobre 2007 i due si sposano in municipio. Nell'agosto dello stesso anno «L'espresso» rivela che Casini ha acquistato, insieme all'ex moglie, un intero palazzo in una delle zone più prestigiose di Roma, intestando gli appartamenti alla Lubich, all'ex suocera e alle due prime figlie. Il tutto «a prezzi di saldo».
Assenze 1229 su 4875 (25,2%) missioni 1000 su 4875 (20,5%). Frase celebre «Non faremo sconti: a parte Cuffaro, in Sicilia non ricandideremo nessun inquisito» («L'espresso», 23 febbraio 2006).

SE LI CONOSCI LI EVITI, Peter Gomez, Marco Travaglio, ed. CHIARELETTERE, 2008. pp. 287-288



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