mercoledì 13 febbraio 2013

ELAZIONE SULLA INFORMATIVA DEL GIORNO 13 – 02 – 2013 CIRCA L'INCONTRO TRA RSU E AZIENDA PER LA DISCUSSIONE SUI LICENZIAMENTI DICHIARATI AL MESSAGGERO.

RELAZIONE SULLA INFORMATIVA DEL GIORNO 13 – 02 – 2013 CIRCA L'INCONTRO TRA
RSU E AZIENDA PER LA DISCUSSIONE SUI LICENZIAMENTI DICHIARATI AL MESSAGGERO.

Il giorno 13-02-2013, alle 19,30 circa, a via del Tritone, si è tenuta una informativa circa l'esito
dell'incontro in Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali) tra i dirigenti del Messaggero e i
sindacati. L'azienda, pur riconfermando il numero di 33 esuberi (di cui 9 da smaltire con il
prepensionamento), ha proposto di ritirare i licenziamenti alle seguenti condizioni:

1) Rinuncia a tutti premi aziendali (quali ad esempio quelli di produzione).

2) Tutte le aree del Messaggero, ad esclusione dell'area di preparazione (ex tipografia), faranno
da uno a tre giorni di contratto di solidarietà.

3) L'area di preparazione dovrebbe invece fare quindici giorni al mese di cassa integrazione
straordinaria.

4) Diminuzione del valore de buono pasto, rinuncia alla quattordicesima. Smaltimento delle ferie.

5) Riduzione dei riposi invernali e restituzione di tutte le voci retributive derivate dagli accordi
interni.

La RSU ha ritenuto detto piano iniquo ed inaccettabile, anche perché non riduce o toglie gli
esuberi, ma lascia i lavoratori in uno stato di incertezza oltre ad influire pesantemente sui loro
livelli retributivi.

La RSU a fornito poi una controproposta: Verificare l'effettività degli esuberi nelle singole aree e
stabilire dei giorni di solidarietà proporzionali agli esuberi effettivi, oltre a promuovere impieghi più
efficienti delle unità lavorative, aprire a delle possibili operazioni di prepensionamento finché ciò
sarà consentito, tagliare le esternalizzazioni ed eseguire il lavoro al'interno dell'azienda.

L'azienda, dopo una pausa di consultazione, si è dichiarata disponibile ad intraprendere la
discussione su questi temi, rimandando l'aggiornamento della riunione a giovedì 14 febbraio.

Fino a quella data i licenziamenti non dovranno considerarsi ancora rientrati e rimane dunque in
atto lo stato di agitazione.

Confidiamo che il nuovo incontro porti ad esitivi positivi, portando alla definitiva cancellazione
della procedura di licenziamento avviata.

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