giovedì 14 marzo 2013

STORIE DI ORDINARIA FOLLIA AL MESSAGGERO

STORIE DI ORDINARIA FOLLIA AL MESSAGGERO

Siamo arrivati al punto che hanno ridotto il numero di copie gratuite disponibili per i dipendenti. Qualche hanno fa hanno cancellato l'invio della copia a domicilio, risparmiando una miseria. Oggi, chi arriva al giornale al turno delle cinque, trova in area di preparazione solo le copie della provincia, e inzia dunque la caccia a quelle con la cronaca di Roma. Come a dire i risparmi di Maria Calzetta...

Sono giorni che i capi redattori centrali sono smarriti dal nuovo divieto di utilizzare il telefono per comunicare con l'operatore di prima pagina, e chiedono "clandestinamente" che il permesso gli venga concesso. Troppo comodo! Per la proprietà l'operatore di Prima pagina non esiste più, e ciò comporta per lei un esubero (in realtà un mezzo esubero, ma siamo sempre ai risparmi di Maria Calzetta), e io dovrei continuare a fare un lavoro di nascosto? Un lavoro che l'azienda non mi riconosce più e per il quale è pronta a licenziarmi o mettermi in cassa integrazione? Ed io lo dovrei continuare a fare?

L'archivio è oggetto di un sabotaggio continuo: si danno precise istruzione ai giornalisti di non servirsene. Perché in questa azienda non si premia chi lavora e lavora tanto e bene. L'efficienza lavorativa non è per loro sinonimo di crescita, ma contrasta alla loro politica montiana di taglio e di risparmio, quella che dovrebbe portare il giornale (e doveva portare il paese) fuori dalla palude, e invece riesce solo a far salire il livello del fango.

Il direttore nuovo segue tutti i diktat dell'azienda: se domani gli verrà detto di prendere una tanica di benzina e un fiammifero e di dare fuoco al palazzo, lui non ci penserà due volte.

Ieri un giornalista si è lamentato perché ha saputo che ci sarà solo un infografico operativo oggi. Si lamentava con noi, come se fosse colpa nostra. Gli è stato risposto che non siamo stati noi a volere esuberi spropositati, non siamo stati noi a dichiarare l'infografico inutile e dannoso. Che ci rivolgesse a Zanardi e Biella per ogni protesta. Ma quello invece continuava a lamentarsi con noi.

Ieri al reparto Macro, non c'era neanche un operatore: chi era di riposo e chi di solidarietà. Ma il macro non doveva essere il fiore all'occhiello del giornale?

Abbiamo speso un sacco di soldi per far rifare il progetto grafico del giornale: risultato? Non piace e lo stiamo rismontando e rifacendo da capo. E i soldi buttati per farlo? Nel bilancio ovviamente: tanto paga Pantalone! (cioé noi)

In anni di Messaggero, non abbiamo mai avuto bisogno di un Direttore Generale: ora, in tempi di crisi, ne abbiamo preso uno che di certo non costa 1.000 euro al mese. Ma il problema sono gli stipendi dei poligrafici, mica il suo.

Forse i nuovi dirigenti sono tutti agenti segreti della concorrenza, che ne so, Repubblica, RCS, Il Tempo, la Stampa, i quali hanno deciso di distruggere il primo giornale di Roma. Deve per forza essere questa la loro missione segreta, perché la rovina del giornale è l'unica cosa che gli sta riuscendo davvero bene. Ma bene, bene, bene...

(Ecco cosa succede a drogarsi con la Tachipirina: ti si obnubila il cervello. E poi dicono che sono le droghe pesanti quelle che fanno male...)

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